Terra chiama giovani

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Il ritorno alla terra, alla qualità e alle produzioni agricole autoctone

La terra ai giovani sembra stia diventando finalmente un’alternativa concreta alla crescente disoccupazione giovanile, e anche la politica sembra stia muovendo i primi passi. Dopo il Lazio, l’Umbria.

E’ di pochi giorni fa la notizia che la Regione Lazio abbia aperto un bando per  l’assegnazione in concessione dei terreni agricoli agli under 40. Imprenditori e imprenditrici che non hanno compiuto ancora 40 anni, potranno re-inventarsi e cimentarsi nel mestiere dei loro padri e nonni.

Dopo il Lazio è la volta dell’Umbria che sta per approvare una proposta di legge sull’agricoltura sociale, destinata al recupero di terreni, pascoli e casali.

Riportare energia nuova nel settore agricolo e agroalimentare è di sicuro una buona notizia, per un paese come l’Italia che soffre e continua a soffrire di una forte cementificazione, con fenomeni di land grabbing che raggiungono cifre paradossali in alcune realtà. E’ una buona notizia anche per altre ragioni:

– dare in gestione terreni e strutture inutilizzate porta anche ad un notevole risparmio per le casse pubbliche che, rendendo produttive tali realtà, ne fermano il degrado e si sgravano dalla loro manutenzione ordinaria;

– il recupero e la salvaguardia del paesaggio italiano, caratteristica strategica e peculiare del nostro paese, insostituibile e che rischia di scomparire per sempre;

– il ripopolamento con famiglie di giovani di zone rurali a rischio abbandono;

– la diffusione di una cultura della qualità del cibo (indipendentemente dal biologico), caratteristica anch’essa intrinseca del Made in Italy, che sta lentamente scomparendo nelle nuove generazioni;

– il recupero di biodiversità, anch’essa a forte rischio.

Una lista non esaustiva, ma che rende la portata di tali iniziative. A sostegno sono previsti anche finanziamenti che, senza una adeguata politica di sostenibilità, e una più ampia rivoluzione del quadro normativo in materia di agricoltura e a sostegno di tali iniziative, potrebbero risultare poco efficaci.

E’ un buon inizio, c’è ancora da lavorare molto.

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